Un contratto atteso da anni porta finalmente benefici concreti ai lavoratori di un settore fondamentale per il sistema Paese.
Dopo sei lunghi anni di trattative ferme al palo, è finalmente arrivata la svolta, grazie a un accordo che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 con una durata triennale, introducendo miglioramenti tanto attesi sia in termini economici che normativi. Per molti, questo è più di un semplice aggiornamento contrattuale: è un segnale di riconoscimento per un comparto strategico, spesso dimenticato.
Si tratta di un nuovo contratto nazionale che porterà a un aumento salariale di 200 euro per migliaia di lavoratori. L’intesa è stata raggiunta grazie alla collaborazione tra i rappresentanti sindacali – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – e le associazioni datoriali Aica e Federturismo Confindustria. Vediamo tutti i dettagli e le cifre in ballo.
Per chi scatta l’aumento dello stipendio
Il nuovo contratto riguarda i lavoratori dell’industria turistica e non si limita all’aumento salariale, distribuito in quattro tranche (cinque per agenzie di viaggio e tour operator), ma offre anche un bonus una tantum fino a 450 euro. Per chi opera nelle agenzie di viaggio, il bonus sarà di 320 euro, ma il contratto prevede un premio di garanzia di 186 euro in caso di mancata contrattazione di secondo livello.
Le novità non si fermano qui. Viene estesa la tutela dei lavoratori durante i cambi di appalto, garantendo continuità contrattuale e retributiva. Sul fronte delle famiglie, per la prima volta nel settore, i congedi di maternità e parentali saranno completamente conteggiati per l’anzianità di servizio, senza penalizzazioni su ferie, permessi o quattordicesima.
Un altro capitolo importante riguarda il contrasto alle molestie e alla violenza sul lavoro. È stata prevista la possibilità di istituire un Garante della Parità nelle aziende con oltre 50 dipendenti, e l’introduzione di percorsi formativi specifici. Inoltre, le vittime di violenza di genere avranno diritto a tre mesi di congedo retribuito aggiuntivo, con opzioni per trasformare il contratto a tempo parziale o richiedere trasferimenti.
Insomma, si tratta di una vera e propria rivoluzione per un settore che contribuisce in modo significativo al PIL nazionale. Soddisfazione è stata espressa anche dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che ha definito l’intesa “un passo cruciale per rendere il settore più attrattivo e garantire maggiori diritti ai lavoratori”. Con la detassazione delle mance e altre misure favorevoli già inserite in manovra, il turismo italiano sembra finalmente avviarsi verso una stagione di rinnovamento e valorizzazione.