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Chi fa questi 2 lavori ha meno probabilità di ammalarsi di Alzheimer, lo dice la scienza

Lavoro e salute sono connessi più di quanto si possa immaginare. In ballo non c’è solo la nostra salute fisica ma anche quella del nostro cervello. Un nuovo studio ha messo in evidenza che chi svolge certe professioni ha meno probabilità di essere colpito da Alzheimer.

E’ stato più volte definito come “la morte in vita” ed è quella malattia che nessuno di noi vorrebbe mai incontrare lungo il proprio percorso di vita, sia che colpisca noi sia che colpisca i nostri cari: stiamo parlando di lui, il male oscuro per il quale una cura ancora non esiste, il morbo di Alzheimer.

Chi fa questi 2 lavori ha meno probabilità di ammalarsi di Alzheimer, lo dice la scienza/Baldisport.it

Ad oggi una cura definitiva contro questa patologia non è ancora stata trovata. Si può, quindi, solo cercare di riconoscere subito i sintomi per agire prontamente con le terapie in modo da ritardare il più possibile il decadimento cognitivo che, però, prima o dopo inevitabilmente arriverà.

Un nuovo studio ha messo in evidenza la relazione che intercorre tra la nostra salute mentale e il lavoro che svolgiamo: in pratica chi svolge due professioni avrebbe meno probabilità di venire colpito dal morbo di Alzheimer. Si tratta di due professioni a cui forse nessuno penserebbe in relazione al benessere mentale.

Niente a che vedere, infatti, con mestieri che coinvolgano a 360 gradi l’intelletto, niente a che vedere con lavori di ricerca o lavori che potremmo definire “intellettuali”. No, non sono i Fisici teorici e nemmeno i matematici o gli scienziati quelli che rischiano meno di ammalarsi di Alzheimer.

Alzheimer: chi svolge questi 2 lavori rischia meno

Il nostro lavoro influisce in misura importantissima sul nostro stato di salute sia fisica che mentale. Un nuovo studio, però, ha messo in luce un dato a cui nessuno, fino ad oggi, aveva pensato: due professioni, tra l’altro anche parecchio stressanti, aiuterebbero il cervello a tutelarsi dal rischio di venire colpito dal morbo di Alzheimer.

Alzheimer: chi svolge questi 2 lavori rischia meno/Baldisport.it

Come anticipato nel paragrafo precedente non si tratta di due lavori da “cervelloni” anche se per svolgerli è indispensabile avere un’ottima capacità di concentrazione e un’ottima memoria. E forse è proprio questo sforzo mnemonico continuo che fa sì che  i tassisti e i conducenti di ambulanze abbiano tassi di mortalità per Alzheimer inferiori a quelli di centinaia di altre professioni.

A rivelarlo è un nuovo studio condotto dalla  Harvard Medical School. I ricercatori hanno analizzato i tassi di mortalità per Alzheimer di quasi 9 milioni di persone decedute negli Stati Uniti tra il 2020 e il 2022. E’ emerso che chi guida le ambulanze oppure i taxi tende ad ammalarsi e a morire meno a causa di questa patologia.

In media, negli Stati Uniti, nel periodo preso a riferimento, l’1,69 per cento di tutti i decessi è stato collegato all’Alzheimer. Ma solo l’1,03% di tassisti e lo 0,91% di autisti di autobus è deceduto tra il 2020 e il 2022 a causa di questa malattia. Un caso? Questo studio – come hanno puntualizzato gli stessi scienziati – non può stabilire una causalità certa, un nesso causale certo tra questi due lavori e il minor rischio di morire per Alzheimer.

Chi guida taxi e ambulanze ha meno probabilità di morire per Alzheimer/Baldisport.it

Tuttavia non è questo il primo studio a evidenziare che chi svolge queste due professioni deve sviluppare certe aree del cervello che potrebbero proteggerci dal rischio di venir colpiti da Alzheimer. Precedenti studi condotti nel Regno Unito hanno messo in evidenza che chi guida i taxi per molti anni presenta delle alterazioni positive dell’ippocampo, alterazioni che migliorano la capacità di concentrarsi e soprattutto la memoria e la capacità di orientarsi.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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